Il Convegno del 21 novembre 2009 dal titolo Cadmos alla ricerca di Europa ha visto la consegna alla città da parte dell’associazione Matera 2019, di tutto il lavoro sin ad ora svolto. La città ha accolto il segnale e il significato di questa candidatura riempiendo la sala di Palazzo Lanfranchi dei suoi più autorevoli rappresentanti, sia del campo culturale, sia del campo politico.
La mattinata si è svolta raccogliendo intorno al tavolo, da prima rappresentanti della cultura e territorio e i rappresentanti delle istituzioni dopo. Mettere in rete le risorse attraverso un patto comune è stato lo slogan del primo tavolo, ciascuno dei rappresentanti ha constatato la forza di una candidatura della città a capitale europea della cultura, da sostenere già dalle prossime programmazioni turistiche e culturali non solo del territorio materano ma di tutta la regione Basilicata. Giampiero Perri ha riguardo a riassunto dicendo: “Più Basilicata a Matera, più Matera in Basilicata”; con questa affermazione si è esplicitata la centralità di Matera in questo ruolo di forte attrattore culturale della nostra regione, ruolo che deve essere così misurato da poter trasformare questa candidatura a volano per tutta la Basilicata. Il Museo Demoetnoantropologico è risultato diventare una prima grande potenzialità, raccogliendo, per sua stessa definizione, l’origine della vita dell’uomo a Matera e di tutti i luoghi e iperluoghi ad essa similari. Il Distretto dell’Habitat Rupestre con la candidatura rafforza a Matera il ruolo di cerniera dell’intero versante rupestre, a cavallo tra Campania e Puglia, estendendosi fino all’area dei Balcani.

Il contributo delle istituzioni è stato decisivo anche sotto il profilo dell’acquisizione della proposta della candidatura a capitale nel 2019 a patrimonio comune di tutti. Sigillando su questa l’attenzione di Regione, Provincia e Comune come segnale chiaro per tutto il territorio. È stato indicativo notare la presenza del Governatore della Regione Basilica Vito De Filippo al tavolo, il quale rassicurando la possibilità di finanziamenti a sostegno delle attività di candidatura, ha indicato due punti fondamentali per il proseguo del percorso di candidatura: la formazione di un comitato tecnico-politico di tipo misto pubblico-privato e la formazione di un comitato scientifico per la realizzazione del progetto di candidatura. Il video messaggio inviato dall’on. Gianni Pittella Vice-presidente del Parlamento Europeo, ha suggellato la volontà politica della candidatura di Matera oltre ogni schieramento politico, intravedendo, nello stesso processo candidativi, in un’importante trampolino di lancio per l’economia e la cultura della Basilicata.

Nel pomeriggio il racconto dell’esperienza di Genova capitale della cultura nel 2004, ha originato molti spunti di riflessione sugli investimenti da sostenere e sulle fasi da seguire fino all’anno di candidatura. Conti alla mano, il dott. Sergio Di Paolo, ha dimostrato come Genova sia passata da città industriale a città della cultura, provocando un fermento culturale immediato nel raggio di 300 km. Il contributo contenutistico più forte è avvento nella fase dei Dialoghi per Matera 2019, dove a due a due, personaggi illustri si sono confrontati con tre tematiche dicotomiche per un tema forte per candidatura di Matera a capitale della cultura.

I dialoghi hanno visto protagonisti del panorama culturale materano e figure esterne alla città e viceversa. Antropologi, architetti, economisti in dialogo per Matera. È stato significativo percepire l’allargamento del concetto di città anche agli spazi di periferia, come punto di forza per un ripensamento della città. Matera nella riforma agraria, Matera nei nuovi rioni, Matera luogo di land art. Il prof. Gianni Pizza assieme al prof. Emmanuele Curti ha letto nel profilo della città la capacità di diventare luogo di sintesi e incontro per ricerca scientifica e arte. L’arch. Pietro Laureano ha proposto Matera quale modello di città per combattere i processi di distruzione generati dalle città, un luogo, quello di Matera, che in maniera continuativa da millenni ha visto il perpetuarsi della presenza dell’uomo. La professoressa Laura Marchetti ha individuato una città madre, che da significato e origine a tutti i luoghi persi, concordando con il professore Ferdinando Mirizzi e Giovanni Padula sulla definizione di Matera come iperluogo.

Massimiliano Burgi

Note a margine della Prima conferenza preparatoria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *