Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte con l’atto di indirizzo con il quale chiedono a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi diversi per favorire l’interesse unico nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura, le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, ne in Cattedrale, ne in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-cultura sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisone a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte con l’atto di indirizzo con il quale chiedono a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi diversi per favorire l’interesse unico nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura, le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, ne in Cattedrale, ne in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-cultura sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisone a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte con l’atto di indirizzo con il quale chiedono a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi diversi per favorire l’interesse unico nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura, le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, ne in Cattedrale, ne in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-cultura sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisone a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte con l’atto di indirizzo con il quale chiedono a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi diversi per favorire l’interesse unico nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura, le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, ne in Cattedrale, ne in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-cultura sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisone a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte l’altro ieri: chiedere  a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi particolari per favorire l’interesse generale nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura: le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, né in Cattedrale, né in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-culturale sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisione a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato nei prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale, chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Forse meritava di più. Forse meritava maggiore attenzione. Forse meritava una discussione più ampia che permettesse ai cittadini materani di interpretare meglio l’impegno che all’unanimità le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera si sono assunte con l’atto di indirizzo con il quale chiedono a Sindaco e Giunta di effettuare tutti i passaggi tecnici per valutare la possibilità di Candidare la città a Capitale Europea della Cultura.

Forse si poteva scrivere un’altra pagina importante della storia di Matera completandola con interventi dal quale si evincesse l’esperienza nella gestione culturale della città, da parte di chi l’ha governata nell’ultimo decennio, e la volontà di chi la governa oggi di fare proprio il fermento che anima culturalmente Matera in questi giorni.

Ma crediamo comunque di poter essere soddisfatti perché quanto meno il titolo di un altro capitolo della storia culturale materana è stato scritto, perché un altro passaggio importante verso la Candidatura è stato effettuato, perché si può andare avanti e così come l’Associazione Culturale Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi, si può e si deve costituire un coordinamento che permetta di sommare le forze necessarie a costruire il progetto “vincente”, evitare la frammentazione che è sempre sinonimo di interessi diversi per favorire l’interesse unico nei confronti di un percorso che sicuramente rappresenterà motivo di rilancio per la società materana e non solo.

“Il carro si è avviato” per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani, e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, la struttura, le statue, gli addobbi floreali bisognerà costruirli lungo un percorso che durerà circa 4 anni. Da subito bisognerà cercare il tema che dovrà contraddistinguere il progetto, un tema ed un progetto di dimensioni europee, che proiettino Matera ed i materani verso l’Europa, che attraggano verso Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta di accesso per l’Europa verso il Mediterraneo ed allo stesso tempo il megafono per la diffusione delle conoscenze storico-culturali.

Ma il “carro” va anche protetto. Il “carro” è della città, è dei materani. E i materani hanno l’obbligo di sentirsi partecipi del progetto, lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della Commissione Europea, l’unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte. Il “carro” questa volta non si strappa, ne in Cattedrale, ne in Piazza. Il Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel tempo, deve rappresentare l’opportunità di creare un indotto turistico-cultura sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade, vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri.

L’Associazione Culturale Matera 2019 si pone come elemento di collegamento tra le attività Politiche necessarie e le attività, i laboratori di confronto e condivisone a cui tutte le componenti della società materana saranno chiamate per cominciare a dar vita al progetto di candidatura. Un seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi anni.

In conclusione la città ringrazia il Consiglio Comunale per la deliberazione in materia dei giorni scorsi, e lo fa ricordando a se stessa che i consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini, sono i rappresentanti nel “palazzo” del fermento culturale di cui si diceva prima e che sicuramente alla prossima occasione dal Consiglio Comunale magari sarà varato un documento di condivisone del “Manifesto” per la Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.

L’ultima metafora: restituiamo il “carro” ai materani, restituiamo Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del successo.

Il carro si è avviato!

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