Non era affatto scontato, con le temperature di venerdi 24… ma alla fine a noi è sembrato che l’incontro organizzato invitando tutte le associazioni culturali e di volontariato del territorio sia stato non solo opportuno e necessario – per quanto soltanto “di anticipazione” rispetto a ben altri livelli di coinvolgimento – ma anche ben riuscito ed estremamente interessante. Con circa 80 presenti e soprattutto oltre 50 associazioni rappresentate, questo incontro ha dato il segnale concreto di un interesse e di un livello di condivisione forse inusuali ma per questo stesso motivo di assoluto interesse e prospettiva. L’impressione è di essere sulla strada giusta, che sempre più il coinvolgimento e la collaborazione fra soggetti diversi siano decisivi.

Siamo convinti anche che sia arrivato il momento delle risposte. oramai sono sei mesi che la città si chiede cosa fare o non fare per Matera 2019, e duque l’incontro con l’Associazionismo presentando voglia di partecipazione, dubbi, perplessità, ma anche idee e progetti a supporto, permette di cominciare a tracciare quel percorso di coinvolgimento necessari alla costruzione di un progetto condiviso che guardi allo sviluppo globale intorno ad un’IDEA di grande respiro, o, come chiede la Decisone della Comuntà Europea, intorno ad un progetto di livello EUROPEO.

Diversi interventi hanno animato la discussione.

Leonardo Montemurro, segretario del CNA, ha sottolineato l’appoggio all’iniziativa ed ha ribadito la condivisione sociale del progetto.

Carlo Abbatino, giornalista della Nuova del Sud, ha posto all’attenzione su quali interventi saranno previsti per la città.

Nicola Fontanarosa, vice Presidente dell’ API, ha affermato di essere come API determinati ad aderire e a dare il loro contributo al progetto. Ha evidenziato dal suo punto di vista la difficoltà della gente del posto di essere consapevoli del nostro patrimonio. Proprio per questo il progetto di Matera 2019 è una sfida.

Maria Santeramo, esponente del volontariato locale, ha incentrato il suo intervento sul concetto di utopia, riportando all’attenzione degli astanti il caso di Medici senza Frontiere, che è nato come un progetto utopistico, ma poi alla fine ha ottenuto il premio Nobel per la pace. In questo senso, Matera 2019 potrebbe sembrare un progetto utopistico, ma è anche una possibilità di riscatto del nostro territorio. A riguardo è importante che riprendiamo o iniziamo a sognare; dobbiamo avere la capacità di sognare.

Nicola Rizzi, presidente del Circolo Culturale La Scaletta, ha ribadito l’importanza del progetto e in questo senso si è agganciato al precedente intervento sottolineando l’idea di utopia e la sua realizzazione. Dovremmo acquisire “la consapevolezza di avere quello che abbiamo”.

Donato Mola, professionista attivo nel campo della comunicazione, ha suggerito una operazione prioritaria da compiere, cioé quella dell’immagine facendo riferimento a concorsi di idee per promuovere l’immagine di Matera e del progetto Matera 2019. Ha anche sottolineato l’importanza di essere presenti in iniziative già radicate sul territorio come il Lucania Film Festival.

Il presidente del Centro Studi Gymnasium di Pisticci, ha manifestato, in maniera forse provocatoria o forse reale, i timori sulla realizzazione pratica del progetto.

Non sono mancati interventi critici, si spera di critica costruttiva, come quello del prof. Pontrandolfi del Centro Carlo Levi che ha tra l’altro ospitato i lavori della conferenza.
Ha affermato che l’iniziativa è di una complessità enorme poiché la città non ha dato dimostrazione in passato e sino a questo  momento di una identità forte.
Ha ulteriormente affermato che le potenzialità ci sono per potersi portare ad una attenzione esterna, ma ha posto l’attenzione su due punti: il comitato scientifico e il coinvolgimento dell’Università locale.

Alle riflessioni del prof. Pontrandolfi ha risposto Emilia Fortunato del Teatro Hermes Laboratorio, che ha affermato come le risorse intellettuali del territorio ci sono e devono essere coinvolte.

Ha conlcuso i lavori l’intervento dell’ avv. Raffaello De Ruggeri, responsabile del comitato scientifico – culturale dell’Associazione Matera 2019, nonché presidente della Fondazione Zetema di Matera.

Nel suo intervento De Ruggeri ha fatto riferimento a quei punti, già trattati da Ilaria d’Auria, del Consiglio Direttivo di Matera 2019, che devono essere rispettati da una città per il progetto di candidatura a capitale europea della cultura: dimensione europea, partecipazione della società civile, sostenibilità.
Il punto che trova maggiori difficoltà nella sua realizzazione è la partecipazione della società civile; ma è un problema che con l’impegno di tutti può essere superato.
Ha sottolineato l’importanza della ricaduta sul territorio della risorsa cultura che deve portare sul territorio alla creazione di strutture e infrastrutture per la produzione culturale come  i centri europei di produzione culturale e la creazione di parchi tematici legati alla nostra storia ed al nostro territorio.
Ha concluso il suo intervento facendo riferimento alla prospettiva euro mediterranea a cui dobbiamo puntare con una proposta di massima per definire la linea guida che può accompagnarci nel nostro percorso: il mito di Cadmos, eroe che attravero le sue traversie per il Mediterraneo in cerca della sorella Europa, rapita da Zeus, ha determinato l’incontro tra due mondi apparentemente lontani.

L’impressione di essere sulla strada giusta

3 pensieri su “L’impressione di essere sulla strada giusta

  • 3 Agosto 2009 alle 9:54
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    Abbiamo manifestato in tutte le sedi che ci hanno interessato (sito web, manifestazioni) il nostro appoggio al progetto e la nostra volontà di partecipare attivamente alla promozione della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nell’ambito musicale-culturale che ci contraddistingue.
    E’ vero che le difficoltà sono tante, che partiamo da una situazione non proprio rosea, ma sicuramente con l’aiuto e l’interessamento da parte di tutti e soprattutto della Pubblica Amministrazione i risultati si possono raggiungere, perchè tante sono le potenzialità possibili e già presenti sul territorio. Pur non essendo stati presenti all’incontro (per motivi lavorativi) ribadiamo la nostra disponibilità e volontà di promuovere Matera perchè possa concorrere alla candidatura con le migliori prospettive, garantendo il nostro impegno per questo.
    Coro della Polifonica Materana “Pierluigi da Palestrina”

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  • 17 Agosto 2009 alle 19:44
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    Peccato che sono venuto tardi a conoscenza dell’incontro.Volevo contare il numero di teste bianche presenti.

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  • 23 Agosto 2009 alle 18:18
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    Mi auguro che sia una piattaforma di idee reale e non utopica. Perchè di etichette questa città ne ha un buon numero a cominiare dal patrimonio UNESCO, peccato che non a tutte corrispondano dei fatti o delle realtà esaltanti!

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