Hyperbros (l’amico Donato Mola) ha pubblicato sul suo blog un lungo post con una serie di considerazioni intorno alla folle idea di Matera2019. I toni e le cose stesse che dice stridono un po’ con altre cose che lui stesso in altre occasioni dice e fa, quindi il dubbio mi sorge che la “rete” concorra a deformare in parte la realtà, ma tanto per fortuna in città ogni tanto ci incontriamo e con una pacca sulla spalla e un caffè possiamo riportare in chiaro qualunque discussione. Al caffè non posso invitare tutti, il post lo può leggere chiunque di seguito.
Allora alcune considerazioni. I virgolettati sono brani del post di Donato sul suo blog, www.hyperbros.com

“… un quadro condivisibile ma scoraggiante del livello culturale a Matera…”

Non condivido l’idea che il quadro culturale della città sia scoraggiante, semplicemente perché dovremmo forse meglio definire cosa vogliamo intendere per “cultura”. Alla domanda Google risponde con 2.060.000 pagine, allora io penso, fra le altre cose, che possa valere la pena di “fare un percorso” anche per provare insieme a capire cosa vogliamo intendere per “cultura”. Ecco, magari invece che fare gli opinionisti di professione, creiamo un gruppo che discuta di questo: che cosa intendiamo per cultura? cos’è che fa cultura? quale potrebbe essere una proposta culturale “giusta” per la nostra città?

“Sagge e condivisibili le cose che dice Carlo. Ma purtroppo più di qualcuno invece si sta prendendo un po’ troppo sul serio. Sopratutto quando parla , col tono dei post e dei commenti, di sangue sudore e lacrime, e mi sembra di leggere, nello stile della comunicazione adottata, le parole del “paladino difensore della cultura che si sta sacrificando per salvare la patria”.

Donato, ti prego, parla a una persona, a tizio, caio, a me! ma non “a qualcuno”! di sangue, sudore e lacrime hai parlato tu, non altri. Non vorrei che a prenderti troppo sul serio fossi tu, a questo punto. Il resto è una banale illazione. Paladini di che? della cultura? io non sono neanche laureato!

“E chi non è d’accordo, chi non sposa la causa, chi esprime dubbi e perplessità e lo fa magari scrivendo in maniera “leggera”, tagliente, graffiante, ironica, viene con bollato di “disfattismo” e addirittura di esser manovrato da qualche sabotatore occulto.”

Sinora io non ho sentito – né letto – alcuno spiegare perché Matera non dovrebbe candidarsi, se mai esistessero motivi per non farlo: forse per autocensura? forse per una sorta di senso di colpa represso? per paura che “qualcuno” faccia “qualcosa”? boh! la cosa per me è più semplice: ci sono tanti limiti e tanti problemi, abbiamo però un patrimonio e una storia, perché non cogliere l’occasione per fare (ci risiamo) un percorso insieme? questo è quello che chiede la Commissione europea: capitale della cultura non per ciò che si è o ciò che si ha, ma per quello che si fa per!

“Lo fa scrivendo in maniera “leggera”, tagliente, graffiante, ironica”: l’innominato, in realtà, io l’invidio per quanto è aggiornato, per il tempo che può dedicare alla lettura dei giornali, alla redazione dei post, alla stampa e all’invio di calendari, penne, diplomi… e si sa, l’invidia è una brutta bestia…

“No. Lo dico con serenità e pacatezza, ma con fermezza. Nessun sabotatore occulto. Nessun burattinaio. Nessuna volontà di distruggere quanto costruito sin’ora con fatica. Anzi a proposito, cosa di concreto è stato fatto fino ad ora? Sono favorevole, come Carlo ha ben descritto, al dibattito che almeno in rete si sta facendo col pretesto d’una forse pretestuosa candidatura di questa città a capitale europea della cultura.”

Guarda, Donato, per me di occulto non c’è proprio niente; è molto chiaro invece che ci possano essere interessi, è chiaro che c’è chi proverà a giocare sporco. E’ chiarissimo che secondo le migliori (peggiori) tradizioni quello che fa un altro se non posso farlo io non va più bene. Il tentativo deve essere allora quello di costruire un meccanismo che dia la maggiore trasparenza e le maggiori garanzie possibile. Ecco un secondo argomento di discussione per un ipotetico (auspicato) gruppo: quali formule? con questo pretesto, magari eliminiamo tutto il pretestuoso! a proposito, non è che è troppo il tempo in rete e troppo poco quello fuori rete? magari scopriamo anche che “fuori” in realtà si parla, ci si confronta, si vive…

Su cosa è stato fatto sinora, e coerentemente a quanto sopra: mi permetti di soprassedere, vero?

“Come qualcuno bene osservava, la città dei monumenti e delle grotte val bene un palcoscenico internazionale, ma siamo sicuri che i cittadini siano pronti?”

Probabilmente no. Cosa vogliamo fare per renderli tali? non io e te, per carità, ma io, te, Acito-Adduce-Genchi-Savino-Scarciolla-Tosto, e De Filippo, e Tonino, e Stacchiuccio…

“E’ su questo che stiamo riflettendo. E’ su questo che occorre fare attenzione. E se qualcuno pone queste domande nella forma che meglio crede, se qualcun altro, osserva che una grande idea bell’è pronta c’è già e non è nata da un concorso di idee o da un pubblico dibattito, se altri osservano che “la politica” sta mettendo le mani sulla kultura e con un tempismo elettorale alla Regione Basilicata mettono in piedi un “gruppo di lavoro 2019″… non sia delegittimato al libero pensiero, non lo si accusi d’esser portatore di interessi occulti, non lo si bolli con l’accusa infamante di non metterci la faccia o la firma, non lo si liquidi con la definizione dell’assaltatore e distruttore del carro di cartapesta…”

Tutto ciò che l’Associazione Matera2019 ha fatto, è stato fatto in forma pubblica. A ben guardare, il mitico gruppo di lavoro si è (finalmente) costituito solo per non perdere altri sei mesi di tempo (minimo) a causa delle prossime elezioni, su nostra insistenza credimi moooolto insistita (il 23 marzo, tanto per fare un esempio, c’è un importante incontro a Bruxelles su e con le Capitali europee della cultura…) e con un mandato limitato alla proposizione di un metodo e di un calendario di lavoro che porti alla costituzione del comitato promotore vero e proprio e sulla base di un principio (che non era scontato) di partecipazione e condivisione il più ampia possibile. E’ ovvio, l’attenzione dovrà essere elevata e, altrettanto ovvio, i meccanismi di partecipazione e condivisione dovranno essere ben definiti: terzo oggetto di studio per tutto il libero pensiero cittadino.

“Tale non mi sento, in queste definizioni non riconosco neanche uno dei tanti di cui ho raccolto le opinioni: da Mariolina Venezia a Roberto Linzalone, da Antonio Andrisani a Materatown, da Angelo Tosto a Costantino Di Lillo.”

Concordo. Neanch’io.

“Sono al lavoro per preparare un bel montaggio che estrapola il libero pensiero di questi liberi pensatori. E, mi permetto, nessuno di loro è un idiota, o un manovrato. Sono persone che esprimono un’idea. Che “ci mettano la faccia o meno” le cose che dicono e che scrivono non perdono valore, anzi lo acquistano perchè loro con la cultura… si sporcano le mani tutti i giorni.”

E’ stato Ciccio Salvatore (presidente dell’Ass. Matera2019) a chiederti di fornirci un estratto di tutti gli interventi da pubblicare sul sito dell’Associazione. Te ne sei dimenticato?
Poi, resta la considerazione che loro la faccia ce l’hanno messa. Altri no. Per esempio quello lì che sghignazza nascosto e confonde ironia con sarcasmo. Mi sta antipatico, che ci posso fare?

Vito Epifania

Siamo in ballo, balliamo.

3 pensieri su “Siamo in ballo, balliamo.

  • 27 Febbraio 2010 alle 17:11
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    La costituzione di un comitato promotore è indispensabile che si faccia con le istituzioni e con gli enti competenti. L’Associazione Matera 2019 non rappresenta nessuno, tanto meno ha competenze distintive in materia di progettazione culturale.Se fosse un’associazione nata dall’unione di associazioni culturali, forse avrebbe maggiore diritto di rappresentanza. Senza consiederare che le persone che la dirigono non hanno il phisique du role e non hanno nessun tipo di consenso a livello nazionale o internazionale. Ma chi siete? Ma pensate davvero di avere resuscitato la città dal suo torpore? Dubito che senza la vostra proposta la città non avrebbe considerato la candidatura. Cosa pensate che le antenne o i funzionari che lavorano tra la Basilicata e Bruxelles non lavorino per gli interessi del territorio? Lasciate lavorare le istituzioni e non prendetevi il ruolo che non vi compete altrimenti la partita è già persa per mancanza di metodo e per approssimazione. Non siete voi i fautori della candidatura. Avete avuto solo la tempestività di anticipare i tempi, con l’obiettivo di promuovere la vostra presenza tra i progettisti, magari guadagnandoci e speculando come imprenditori. Ma cosa avete progettato fino ad oggi di importante per avere una ruolo riconosciuto? Qual è il vostro status chiave nel mercato della cultura internazionale? Forse, come vi è stato consigliato, dovreste fare un passo indietro e far lavorare in primis le istituzioni con i loro rappresentanti e poi i progettisti esperti a livello europeo. Grazie per l’interessamento ma Matera non ha bisogno di voi, semmai di coesione tra le associazioni, cosa che voi non sapete attuare, visto che il vostro ruolo non ha un riconoscimento istituzionale a nessun livello.

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  • 27 Febbraio 2010 alle 20:00
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    Il commento di Sara mi sembra quello di chi si sente bruciare per essere arrivata a cose gia’ belle e fatte … ma si sa, queste cose erano state preannunciate e puntualmente si stanno verificando.
    ASSALTO AL CARRO DEI VINCITORI … che poi vincitori di che ? Di ore ed ore rubate alla famiglia e al tempo libero?
    Non conosco tutti i componenti dell’associazione MAtera 2019, ma so per certo che sono persone che hanno dedicato e continuano a dedicare tempo all’associazionismo culturale e non.
    Forse Sara ha in mente un tipo di associazionismo diverso da quello fatto a puro scopo di volontariato e si permette anche di fare illazioni su speculazioni… Io in prima persona ho fornito servizi alla associazione e l’ho fatto a babbo morto … se un giorno ci saranno i miei 80 euro li fatturero’, altrimenti saro’ ben contento di aver contribuito ad un progetto, bello brutto scarso o ingegnoso senza considerare il “phisique du role” di chi mi chiedeva un contributo economico o in natura.
    Sara concludeva con un sonante e altezzoso “Grazie per l’interessamento ma Matera non ha bisogno di voi” …
    Io dal basso della mia cultura le dico: MATERA e MATERA2019 HANNO BISOGNO ANCHE DI TE ! (concetto troppo difficile da capire ???? …. forse è difficile quando non c’e’ trippa per gatti)

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  • 28 Febbraio 2010 alle 0:18
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    Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato

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