Sapevamo che non sarebbe stata cosa facile; e difatti ci abbiamo messo tempo, siamo spariti, poi ricomparsi, abbiamo annunciato un incontro che poi la neve ha “coperto”, ma alla fine quell’incontro c’è stato. Oggi, martedi 23 febbraio 2010, presso la sala Verrastro della Regione Basilicata ha preso il via “istituzionale” quel percorso che da tempo auspicavamo.
Ci pare utile riportare tal quale il comunicato della Regione Basilicata.

REGIONE, AL VIA GRUPPO PER MATERA CAPITALE EUROPEA CULTURA

(AGR) – Il Presidente della Regione ha promosso un Gruppo di lavoro per la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019. Nel corso di un incontro con rappresentanti di Enti e dell’Associazione Matera 2019 è stato delineata la strategia di “questa grande occasione di sviluppo e di posizionamento competitivo per la città di Matera e per l’intero territorio regionale” e per favorire il supporto istituzionale da parte di altre città di regioni contermini. Il Gruppo di Lavoro dovrà quindi definire, in tempi brevi (non oltre 6-8 mesi), il percorso metodologico, le alleanze e il modello organizzativo da proporre al Comitato Istituzionale, facendo tesoro delle esperienze fin qui maturate anche in altre capitali europee della cultura. Del Gruppo di Lavoro farà parte personale qualificato di Istituzioni (Regione, Provincia e Comune di Matera) e un rappresentante dell’Associazione Matera 2019 ed esperti di levatura internazionale che hanno preparato candidature vincenti per altre Città. L’apertura internazionale della città di Matera e del territorio lucano nella sua interezza e la creazione di una strategia di rigenerazione culturale, sociale ed economica rappresentano gli obiettivi dell’iniziativa, che per la sua realizzazione richiede investimenti, energie, competenze e talenti.

Fin qui il comunicato ufficiale.
Noi riteniamo che quello di oggi sia stato un passaggio estremamente importante per il cammino di candidatura, e non solo perché la Regione ha assunto l’iniziativa condividendola pienamente – cosa della quale non dubitavamo – ma anche perché crediamo che sia stata condivisa l’esigenza di un percorso partecipato, non elitario o verticistico, che mette al centro “la città” intesa come comunità di cittadini, di cui l’Istituzione si fa servitrice nell’ottica di un concreto principio di sussidiarietà.

Nonostante il momento particolare (in cui si rischia di essere associati ad una parte politica o ad un’altra), ci sentiamo di dover ringraziare il Governatore, che ha saputo con delicatezza – diremmo – interpretare e assumere questa prospettiva.

Quella che per noi è sempre stata una questione di principio essenziale trova così corrispondenza nel percorso da fare e ci spinge a rinnovare l’invito a tutti a rendersi parte attiva nel percorso, così come hanno già fatto decine di realtà presenti sul territorio.

I prossimi impegni esigono la ricerca di una modalità di dialogo e confronto fra “cittadini” e fra “cittadini” e “istituzioni” che sia continua, vera, efficace, che consenta ricadute altrettanto vere sul vissuto dei cittadini stessi.

Il rispetto che ogni cittadino deve portare alle istituzioni sta proprio in questa logica non capovolta; non siamo avvezzi a cambiare giacchetta ad ogni occasione e perciò, finché ne avremo la possibilità, il nostro compito sarà sempre quello di garantire il massimo di trasparenza e partecipazione.

Piccoli ragazzi crescono: pronti, partenza, via

7 pensieri su “Piccoli ragazzi crescono: pronti, partenza, via

  • 24 Febbraio 2010 alle 10:37
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    Dal mio piccolo punto di vista penso che questa cosa possa essere estremamente importante per la città e il territorio: sarà difficile, forse impossibile arrivare al risultato finale, ma penso ugualmente che valga la pena provarci. Mi dispiace solo di non vedere fra i materani la consapevolezza di cosa ci sia realmente in gioco… a parte poi atteggiamenti che giudico assolutamente inconprensibili, come quello di materatown: ma ce l’ha con voi per qualche motivo? come si fa ad essere così negativi, cosi’ sfacciatamente inclini al puro e semplice discredito mascherandolo pure per “ironia”? certe volte i miei concittadini non li capisco proprio…

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  • 24 Febbraio 2010 alle 11:18
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    Allora provo a mettere in poesia cio’ che materatown scrive in prosa.

    Il riso e lo sberleffo nasconde tra le righe seri argomenti sui quali ci sarebbe piuttosto da versar lagrime amare… 😉

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  • 24 Febbraio 2010 alle 17:53
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    mio caro hb! non si capisce cos’è che si nasconde dove… forse il tuo amico anonimo che si frega le mani ogni volta al riparo chissaddove? o forse gli argomenti seri che non argomenta? o forse tu dietro di lui?

    e questa città immeritevole e immeritata, tutti i problemi e le cose che non vanno, tutto il marcio e l’osceno e lo sporco che celebriamo quasi fossimo ordinati sacerdoti del pessimo e dell’inutile: qualcuno me lo dice dove troverà risposte?

    non possiamo cavarcela sempre con un 😉

    che tutti si mettano in gioco, su questa “cosa” di Matera2019, allora…

    l’hai letto il post sopra, no? mi pare dica che non vogliamo che alcuno nasconda alcunché e che non vogliamo trovarci a piangere lagrime amare…

    alla fine noi siamo sempre stati qui, davanti a tutti, mettendoci la faccia… e tu lo sai bene. Quindi: di cosa vogliamo discutere? cosa vogliamo proporre?

    poi, però, una osservazione: che brutto quel “le mani sulla Kultura”… brutto brutto brutto.

    non sento di meritarlo, né io né tutte le altre persone che in questi mesi hanno lavorato alla candidatura. No, non credo sia ironia, quella. E no, non credo che non colpisca anche me se a me e agli altri promotori di Matera2019 non era rivolto.

    Un abbraccio, non ironico.

    P.S.:
    speriamo che qualcuno non se ne esca con una lista “Matera 2019” alle prossime elezioni comunali… ci toccherebbe dire che l’associazione non c’entra nulla

    (e questa è ironia)

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  • 24 Febbraio 2010 alle 18:58
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    Solo una precisazione Vito. Quel “le mani sulla Kultura” è il titolo di un post che avevo intenzione di scrivere. Ma si riferisce non all’associazione matera2019, piuttosto al “tempismo” elettorale di chi ha organizzato il gruppo di supporto regionale alla candidatura… tutto qui.

    P.S. Attenzione a bollare di disfattismo chi non è d’accordo con questa idea della “candidatura”…

    Un caro saluto
    Donato

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  • 24 Febbraio 2010 alle 20:18
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    Nord Italia 24/2/2010
    Alla Cortese Attenzione
    Comitato Matera 2019

    Io sottoscritto, responsabile di Materatown.net nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali

    DICHIARO

    al fine di tutelare l’incolumità fisica di HB, alias Donato, che quest’ultimo è persona diversa dal sottoscritto.

    In fede
    Materatown

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  • 24 Febbraio 2010 alle 23:25
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    caro Donato, lo sai ne abbiamo parlato al telefono questa mattina. non è disfattista chi non è daccordo, ma sicuramente lo è chi giudica senza conoscere, chi dice no a prescindere senza argomentare. sai benissimo che quello che interessa alla ns città, per me beneamata città, è un confronto serio partendo dall’analisi della situazione e giungendo alla redazione di un percorso di crescita. “No alla Candidatura di Matera 2019” può anche starmi bene se si inquadra la crescita della città non attraverso le scadenze elettorali e gli apparentamenti del caso, ma dietro un progetto serio…….e non accetto da nessuno, in sede e fuori sede, che si possa immaginare che questa è una città spacciata. non lo sarà, caro Donato, almeno fino a quando ci saranno persone come te, me, Vito e tanti altri che non si celano dietro identità nascoste ma lottano a viso aperto per il bene comune. grazie Donato per quanto fai, anche criticando il percorso di Matera 2019 sopratutto perchè lo fai esponendoti direttamente.

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  • 25 Febbraio 2010 alle 0:28
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    Forse questa idea della candidatura è una fesseria. E’ possibile. Però vorrei dire alcune cose dell’esperienza fatta finora, ed alcune cose in prospettiva.

    Mi sono imbattuto in Matera 2019 più di un anno fa. Allora ero consigliere comunale. Me ne parlarono alcuni amici che facevano parte dell’associazione, alla quale decisi di aderire. In realtà gli amici erano meno delle persone che non conoscevo affatto.
    Il mio rapporto con l’associazione si approfondì dopo le mie dimissioni da consigliere. Non era un gran periodo per me: il fallimento di una esperienza politica mi pesava, mi pesava il senso di inadeguatezza e soprattutto lo stordimento di chi ha messo il naso in un contesto cercando di costruire qualcosa e ne esce senza aver costruito niente (forse).
    Trovarmi in un contesto associativo in cui persone prima di allora estranee provavano a costruire un discorso (molto ambizioso, lo ammetto, e senza nessuna carta in mano da giocare se non la propria faccia e la propria tenacia) come quello della candidatura mi ha molto coinvolto e – se vogliamo – anche rinfrancato dalla precedente esperienza.
    Tre cose in particolare mi colpivano: (1) il dato che per poter credibilmente parlare della candidatura si è dovuto studiare, guardare alle passate esperienze europee, riflettere su come altri territori anche più sfigati del nostro fossero riusciti a proporsi alla ribalta europea (2) il fatto di vivere l’esperienza associativa come una esperienza aperta, che non si concludeva dentro il perimetro dell’associazione ma che doveva aprirsi per sperare di sopravvivere; (3) la consapevolezza che tutti avevamo che in nessun modo in questo percorso potevamo proporci come “la cultura”, ma semplicemente come soggetti – molti dei quali completamente fuori dai circuiti culturali della nostra città – che sul territorio provavano a lanciare l’idea di un percorso e di un obiettivo.
    Potrei variamente commentare questi elementi, ma mi limito a dire che sono caratteri distintivi di questa esperienza ancora oggi e che dovrebbero essere per tutti la garanzia degli intenti della natura della nostra associazione, che è limitata ed ha bisogno del contribuito di molti per provare a raggiungere il suo obiettivo.
    Non sono così ingenuo da non considerare che questa nostra “leggerezza” sia dovuta anche al fatto che fino ad ora non abbiamo gestito niente, non abbiamo beccato una lira per fare le nostre cose (anzi, abbiamo qualche debituccio che ci stiamo pagando con i nostri soldini…) e che quando il gioco si farà duro forse anche la nostra “leggerezza” potrebbe svanire.
    Voglio però notare alcune cose:
    – nel vuoto di idee e di prospettive che c’è in giro, quello della candidatura è diventato un tema di dibattito, un buon argomento anche per il mercato politico
    – a molti più maturi e meno “leggeri” di noi, dentro e fuori il nostro territorio, fa gola l’idea di potersi mettere a progettare per questo obiettivo e a beneficiare delle risorse che eventualmente potrebbero essere messe sul piatto della progettazione
    – nonostante tutto e nonostante (o forso proprio per la) nostra “legerezza”, siamo riusciti finora a farci ascoltare da molte persone, comuni cittadini e rappresentanti istituzionali, imprenditori, volontari ecc. senza essere presi per pazzi completi.

    Veniamo ai fatti recenti e alla prospettiva. Dopo molte rincorse, siamo riusciti finalmente ad avere un confronto vero anche col Presidente della Regione. Si può legittimamente pensare che questo confronto sia maturato in questo momento perché siamo sotto elezioni. Potrà anche essere, ma trovo difficile per chiunque trattarci come un gruppo “assoldabile”, perché non rappresentiamo un “bacino di voti”, anche perché nel gruppo ci sono cuori (e capelli) rossi e cuori (e capelli) neri, tanto per utilizzare dei colori. Io sono addirittura senza capelli.
    Ci viene proposta una cosa: preparare la costituzione di un comitato promotore della candidatura, al aderiscano principalmente le istituzioni lucane. Da mesi riflettiamo su come dovrebbe essere governato questo processo, affinché resti un processo “aperto” e non chiuso nell’ambito istituzionale (la qual cosa, oltre ad essere una idea che ci piace, è un requisito necessario perché la candidatura sia accettabile in sede di valutazione europea).
    Abbiamo sempre pensato che il ruolo dell’associazione fosse quello di garantire l’effettiva apertura di questo processo. In particolare ci siamo sempre detti che l’associazione ha un ruolo politico – rappresentativo non “dato” (non è sufficiente aver avuto per primi l’idea della candidatura) ma da costruire al di la’ di quello che è già stato fatto.
    Questo ruolo si esplica nei confronti delle istituzioni che vorranno impegnarsi nella candidatura e che necessariamente guideranno questo processo, esercitando verso di loro un ruolo di orientamento e “controllo”); nei confronti dei soggetti culturali locali, attraverso la continua sollecitazione e coinvolgimento anche sulla base di proposte di iniziativa che loro stessi dovranno realizzare; nei confronti della società locale e non solo in cui consenso e motivazioni saranno assolutamente necessari per la costruzione di una attiva partecipazione, anche finanziaria.
    Per questo motivo abbiamo sempre ritenuto che l’associazione dovesse essere inserita nel comitato promotore, con un ruolo ben preciso.
    Naturalmente, per essere capace di garantire questo ruolo di cinghia di collegamento tra istituzioni e società, l’associazione dovrà a sua volta trovare gli strumenti garantire l’accesso alle informazioni e la discussione democratica per tutti i soggetti sociali e culturali interessati al lavoro del Comitato promotore e dunque alla preparazione della candidatura.

    Concludo come ho cominciato: forse tutta questa esperienza è una fesseria, e tutte le considerazioni fatte sono delle fesserie. Penso che però fino ad oggi mi sono divertito e ci ho guadagnato (in benessere personale) più di quanto ci ho rimesso (in tempo, idee e soldi).
    Mi piacerebbe che per una volta i miei concittadini provassero piacere nel costruire il Carro, invece che strazzarlo. Desiderio da Pentasuglia, naturalmente.

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