stiamo lavorando per ospitare il Mondo” è quanto si leggeva fino a qualche settimana fa per le strade di Lecce che si preparava ad ospitare il G7 dei Ministri dell’Economia.

stiamo lavorando per incontrare l’Europa” potrebbe essere il tema da work in progress del nostro processo. Sicuramente può rappresentare il senso dell’incontro pubblico svoltosi nella serata di ieri (18.06.09).

Incontro non molto partecipato nonostante l’invito fosse stato diffuso anche attraverso media ed organi di stampa, ma allo stesso tempo incontro ben partecipato che ha visto la presenza di alcuni consiglieri Comunali di Matera e Presidenti o delegati di Associazioni Culturali e di Volontariato. Ciò fa capire che comunque la voce della Nostra Associazione, l’eco delle nostre attività risuona in città, ma probabilmente quella parte che continua a non sentirsi interessata (vedi servizio dell’emittente locale TRM del 19.06.2009 ore 14.45) sta attendendo ancora… cosa onestamente non so dirvi.

Eppure noi MATERANI, con l’intera Provincia, abbiamo già dato dimostrazione di saperci mobilitare per garantirci un futuro migliore: faccio riferimento ai “famosi” centomila di Scanzano di qualche tempo fa. Tutti in fila dietro l’intera classe politica Lucana, che in modo trasversale si mobilitava per una causa che in ogni modo avrebbe segnato il futuro della nostra regione.

Ma non posso, non possiamo credere che quella mobilitazione si ebbe solo perché a volerla fu la classe politica. La convinzione è che il popolo lucano abbia veramente voglia di partecipare attivamente alla creazione del proprio futuro.

Quindi non riusciamo a capire come mai a sei mesi dal lancio dell’IDEA di Candidatura non ci sia stata la stessa mobilitazione. Questa volta bisogna spingere dal basso. Non ci sono poltrone da assegnare o salvaguardare. C’è un  processo lungo 10 anni, con tappe importanti a partire da subito, che è già ampiamente assodato significano sviluppo economico/turistico/culturale/sociale e chi più ne ha più ne metta. Chi ancora non si sente interessato probabilmente non ha interesse nel futuro della nostra regione, o forse non ha un interesse collettivo.

Non saremo noi dell’Associazione Culturale Matera 2019 a condizionare l’intero processo per dare voce o spazio a chi ha bisogno di un traino per far qualcosa. La Candidatura a Capitale Europea della Cultura della Città di Matera non deve avere un colore politico, non deve essere rappresentativa di questo o quel personaggio-associazione-ente che si sente custode unico della CULTURA e della storia della nostra Città.

Lo rimarchiamo con forza ed anche a caratteri cubitali, lo scriveremo dappertutto e dovunque:

“LA CANDIDATURA DI MATERA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA E’ DELLA CITTA’ E DEI MATERANI”

tutti, di destra e di sinistra, cattolici e laici, uomini e donne, bambini ed anziani.

Rimboccarsi le maniche e lavorare. Tutti insieme mettendo a disposizione del progetto le esperienze che ogni soggetto diverso ha maturato nella propria vita.

C’è un’unica cosa di cui non potremo fare a meno: la storia, le tradizioni, le suggestioni che solo una città come Matera sa dare.

E non lo diciamo noi di Matera 2019. Potete leggerlo nella pagina delle sottoscrizioni. Dove oltre a tanti materani hanno voluto lasciare il loro messaggio turisti di ogni parte del Mondo, operatori della Cultura che sono stati capaci di scoprire le nostre tradizioni e che si stupiscono quando si rendono conto che i primi a non accorgersi delle potenzialità culturali della città siamo proprio noi materani.

Da questa mattina c’è un interrogativo che mi insegue: quanti muli ci vogliono per trainare il CARRO?

La cordata si allunga, giorno dopo giorno. Il Carro non corre ancora, ma si è avviato (leggi post del 13.03.2009).

La folla è calma, forse troppo? Noi siamo convinti che sia rimasta soltanto attonita dinanzi all’ambizione del progetto, dell’IDEA, e che a breve ognuno prenderà il suo posto da bravo “mulo” per portare il Carro in trionfo verso l’EUROPA, quella che conta, quella che rappresenta per noi lavoro, speranza, futuro. Quella che dice:
MATERA 2019, CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA.

Francesco Salvatore
presidente Associazione Matera2019

Stiamo lavorando per incontrare l’Europa

2 pensieri su “Stiamo lavorando per incontrare l’Europa

  • 20 Luglio 2009 alle 1:34
    Permalink

    Carissimo Francesco Salvatore,
    prima di commentare brevemente il tuo report (forse un tantino rancoroso) sull’assemblea “ben partecipata” di ieri, voglio premettere che non sono un cittadino materano e sono completamente estraneo alle polemiche interne al ceto (vecchio e nuovo) detentore della cultura in questa cittadina.
    Invero vivo a pocchi km da essa ma la frequento abitualmente ormai da diversi anni.
    Ritengo, caro Francesco, che non vi sia nulla di più sbagliato nel momento in cui non si raggiunga l’obbittivo sperato e, per il quale ci si è tanto impegnati, sudato, faticato, che dare la responsabilità agli altri , nel caso della assemblea di ieri a quelli che non vi hanno preso parte. Senza voler difendere nessuno, fossi in voi proverei a interrogarmi sulle responsabilità, gli umani errori che si possono commettere quando si tenta di iniziare un percorso che per sua stessa natura deve essere partecipato il più possibile e anche denso di contraddizioni. Partire da se stessi e domandarsi dove si è sbagliato , questo ritengo debba essere l’approccio giusto (lo dico senza nessuna propensione evangelica). In merito, io penso che il dispositivo che sta generando indifferenza verso questa vostra (dico vostra perchè come tale viene percepita e per certi versi lo è) iniziativa stia nella curvatura politicista (non politica ma un po peggio quindi) che state dando. Come si fa a dire “ben partecipata” solo perchè vi hanno preso parte alcuni consiglieri comunali? Ma stiamo scherzando? La società non c’è, ci sono i politicucci in sedicesimi del Comune di Matera e dite che è ben patecipata? In quel momento, quando si sostiene che sostanzialmente va bene così, fate una imperdonabile scelta di campo, state con la cricca degli Amministratori del Comune di Matera (sia quelli della maggioranza che quelli che dall’opposizione fanno finta di contrapporvisi), noti “portatori sani” di cultura (recentemente ho sentito parlare il sig. Cappella credo presieda il Consiglio Comunale o sia in procinto di occupare tale scranno, immagino vi riferiate anche ad egli quando ammantate di qualità l’assemblea). Paolo di Tarso diceva “…viviamo in questo mondo ma non siamo di questo mondo”, ma se ci viviamo, in questo mondo, in questa città, come facciamo a non accorgerci dello spazio siderale che separa i politicanti dai cittadini, come facciamo a non accorgerci che quei signori non rappresentano niente e nessuno, come è possibile ignorare il cortocircuito del maccanismo della delega e quindi di questa democrazia? Probabilmente se si prova a leggere la vicenda anche in questa chiave è possibile vedere gli errori che in buona fede e forse con un po di leggerezza si commettono. Infine, e quì individuo l’insormontabile muro che ci separa, la lettura sommaria, volgare e assolutamente errata della rivolta dei cittadini lucani e meridionali contro Berlusconi e le sue scorie nel 2003. Tu scrivi, sostanzialmente, la politica avanti, in prima fila, e i cittadini composti, in fila indiana a seguire. Nulla di più falso! La peculiarità di quella lotta di popolo risiede nell’esatto contrario di quello che tu affermi, cioè, dal basso un’intera regione ha ripreso a narrarsi, a raccontarsi come comunità, si è ripresa la parola, ha frantumato il meccanismo della delega e ha inaugurato, ponendosi come utentica forza levatrice, un ciclo di lotte comunitarie che ha fatto il giro d’Italia (No Dal molin, No TAV per citare i movimenti e le lotte più risonanti sui mass media). I politici hanno prima tentato di spegnere tutto e ricondurlo ad una trattativa istituzionale, che come risultato avrebbe avuto quello di farci arrivare le scorie e poi, quando hanno preso atto dell’impossibilità di tenere la protesta dentro il circuito istituzionale hanno seguito i cittadini, un fiume in piena pronto a travolgerli, che nel frattempo erano scesi in strada in ogni dove. Non il contrario! Si sono scritte tante pagine, tante canzoni, non scordiamocelo mai. E’ stata una lotta vincente per la dignità di questa terra calpestata quotidianamente proprio da quei politici che tu dici hanno guidato la protesta e oggi portono valore aggiunto al vostro percorso. Non voglio fare il disfattista, perchè non lo sono, ma ritengo di poter parlare di questa classe politica con cognizione di causa e l’ambizioso obbiettivo che tentate di praticare forse deve nutrirsi anche della critica, del dissenso più aspro, cercando di comprenderlo, analizzarlo e trasformarlo in cultura dell’apertura, dell’accoglienza del pensiero e del contributo di coloro che provengono da altri percorsi, senza primogeniture e senza tatticismi preconfezionati.
    Saluti
    Vincenzo Dambrosio
    libero cittadino non materano

    Rispondi
  • 21 Luglio 2009 alle 16:24
    Permalink

    Caro Vincenzo,
    il tuo commento ci risulta inviato il 20/07/2009 alle 1:34:43, ma probabilmente solo per un problema telematico ci è giunto oggi… Ti assicuro però che appena ricevuto è stato pubblicato.

    Sono veramente contento di leggere che siamo d’accordo sulla volontà del popolo lucano di partecipare attivamente alla costruzione del proprio futuro, anche se tu sembri metterla in negativo; per chiarire l’equivoco riporto letteralmente una parte del testo del mio post:

    “…Ma non posso, non possiamo credere che quella mobilitazione si ebbe solo perché a volerla fu la classe politica. La convinzione è che il popolo lucano abbia veramente voglia di partecipare attivamente alla creazione del proprio futuro…”. Dunque esattamente il contrario di ciò che ci (mi) addebiti: a noi interessa davvero una partecipazione diffusa, consapevole, da protagonisti. E’ questo il senso del lavoro che stiamo facendo; peraltro, ce lo chiede espressamente la commissione europea: senza parteciapzione non si va da nessuna parte.
    Tu dai alle nostre attività una curvatura “politicistica” e dici di conoscere molto bene la classe politica materana… beh, una delle due cose è sicuramente sbagliata… perchè la nostra analisi dice che se il progetto non è ancora decollato è proprio perché non ha né padri né padrini, non è rosso né nero né bianco, né di destra né di sinistra, non va contro Berlusconi o Veltroni o Casini e soprattutto neanche a favore. Non si capisce da dove possa arrivare questa percezione: forse perché l’amministrazione comunale è in qualche modo coinvolta? non potrebbe essere diversamente: la candidatura dovrà essere posta formalmente dal Comune! e dovranno esserci anche Provincia e Regione: non si passa senza un accordo formale e sostanziale degli enti territoriali.

    Ancora. Non sei stato corretto ne confronti degli esponenti dell’Associazionismo che presero parte all’assemblea pubblica del 18 giugno scorso, per i quali, e non solo per loro ma per tutti i partecipanti, io dicevo:
    “……Incontro non molto partecipato nonostante l’invito fosse stato diffuso anche attraverso media ed organi di stampa, ma allo stesso tempo incontro ben partecipato che ha visto la presenza di alcuni consiglieri Comunali di Matera e Presidenti o delegati di Associazioni Culturali e di Volontariato….”
    E tu asserisci:
    “…..Come si fa a dire “ben partecipata” solo perchè vi hanno preso parte alcuni consiglieri comunali? Ma stiamo scherzando? La società non c’è, ci sono i politicucci in sedicesimi del Comune di Matera e dite che è ben patecipata?…” Invece no: c’erano gli uni e c’erano gli altri. Pochi, gli uni e gli altri, ma c’erano.

    Ora, lungi da me (e da noi) qualsiasi polemica, arrivo alle conclusioni: ti invito a prendere parte alla prossima assemblea pubblica, che si terrà venerdì 24 p.v. alle ore 17 presso il bookshop di Palazzo Lanfranchi (adesso penserai sbagliare è umano, perseverare è diabolico…) nella quale incontreremo tutto il mondo dell’Associazionismo materano (abbiamo inviato circa 700 email… speriamo di non aver saltato nessuno!) per continuare nel percorso di condivisione dell’IDEA che comunque non è soltanto nostra perché commentando il mio post ora è anche tua.

    Grazie ed a presto incontrarti
    Francesco Salvatore

    Rispondi

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